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ATTENZIONE - A seguito di ripetute domande su contatti diretti e indiretti, masturbazione con "pellicine sollevate" sulla mano etc etc, ribadiamo quanto di seguito.
IL CONTATTO DIRETTO E’ LA SITUAZIONE IN CUI UN LIQUIDO POTENZIALMENTE INFETTIVO FRESCO PENETRA NELL’ORGANISMO DI UN SOGGETTO SIERONEGATIVO AD HIV ESPONENDOLO AL RISCHIO DI INFEZIONE; I CONTATTI INDIRETTI NON SONO A RISCHIO. IL VIRUS HIV NON E’ IN GRADO DI MOLTIPLICARSI NELL’AMBIENTE E PERDE L'INFETTIVITA' VELOCEMENTE ALL’ESTERNO DEL CORPO UMANO
Si ha un contatto diretto quando un liquido biologico fresco contenente HIV, cioè nei momenti immediatamente successivi dalla sua fuoriuscita dal corpo del soggetto portatore del virus, o protetto in ambiente idoneo (ad esempio colture di laboratorio) aderisce ad una mucosa o ad una ferita aperta (profonda e quindi sanguinante), indipendentemente dal fatto che il contatto sia realizzato per caduta diretta del liquido (sulla ferita o sulla mucosa) o attraverso la mediazione di un oggetto o di una mano.
Sono esempi di contatto diretto il sesso anale, vaginale, orale praticato non protetto in presenza di eiaculazione o copiose secrezioni pre-eiaculatorie ricevute in bocca; gli sfregamenti genitali in presenza di abbondanti liquidi biologici del partner; uno schizzo di sangue ad alta pressione ricevuto nell’occhio; il portare in bocca o agli occhi, con un dito o un oggetto, quantità significative di liquidi infetti; l’iniezione praticata da due soggetti con lo stesso ago.
HIV ha un tempo molto limitato di sopravvivenza all’esterno del corpo ospite, non potendo replicarsi nell’ambiente: il tempo entro il quale HIV perde la capacità di infettare varia da pochi secondi ad alcuni minuti a seconda della sua concentrazione (carica virale) nel liquido infetto. Superato questo tempo, ogni contatto diventa indiretto e quindi non a rischio. Sono contatti indiretti quelli con liquidi non freschi.
Sono esempio di contatto indiretto (NON a rischio) utilizzare una toilette pubblica macchiata di sangue secco, dall’estetista o dal dentista rimanere feriti con uno strumento non monouso, utilizzare per errore un asciugamano intimo di un terzo, pungersi accidentalmente con un ago abbandonato in luogo aperto.
La pelle integra costituisce una barriera efficace e non permette l’ingresso al virus HIV, e quindi è una protezione naturale anche in caso di contatto con liquidi contenenti HIV.
Non sono ritenute ferite aperte le pellicine sollevate a seguito di piccoli traumi, le abrasioni superficiali della pelle, i graffi, le sbucciature, i taglietti. Le lesioni profonde, al contrario, raggiungono lo strato sottocutaneo, oltrepassando derma ed epidermide e dunque possono rappresentare una porta d'ingresso del virus.